La Riserva della Biosfera Collemeluccio-Montedimezzo propone paesaggi incredibili, tanto da essere riconosciuta nel 1977 come Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Rientra inoltre come una delle otto “Riserve della Biosfera” in Italia. Variegata è la proposta di flora e fauna della riserva, visitabile attraverso alcuni percorsi didattici che mirano alla conoscenza e difesa dell’area.

La storia del Monastero è accuratamente riportata all’interno dell’esemplare Chronicon Vulturnense. L’importanza è da attribuire alla sua posizione di avamposto fra le terre conquistate dai Franchi ed il principato Longobardo. A oggi è ancora residenza delle monache benedettine.

Una città storica dal nome insolita, datole in seguito a una leggenda. Fra le costruzioni più antiche del borgo, vi è Palazzo Baronale, costruito nel XVI. Il posizionamento su una delle vette più alte degli Appennini, le permette di essere un’ambita località sciistica in inverno. Mentre in estate le attenzioni sono tutte rivolte alla Sagra della Pezzata.

Questo lago artificiale è stato realizzato alla fine degli anni '50 per scopi idroelettrici. Il lago, nonostante sia artificiale, è ben amalgamato con il paesaggio circostante di montagne e boschi. In prossimità del lago, è possibile dedicarsi alla pesca e ad altri sport d'acqua. Si trovano numerosi campeggi e maneggi.

Il museo è ospitato all’interno di un monastero del Seicento. Qui si conservano diverse testimonianze romane e medievali, rinvenute durante scavi archeologici effettuati in tutta la regione. Il museo è organizzato in ordine cronologico, per ripercorrere al meglio le diverse fasi attraversate dal territorio.

Questo museo conserva al suo interno l’antica fonderia Marinelli. Tutto il museo è incentrato sul racconto delle diverse fasi di lavorazione di una campana, con in aggiunta documenti, storia ed esempi. Si tratta della più grande collezione di bronzi sacri al mondo.

Questo teatro è un’importante testimonianza dei Samnites Pentri, un luogo di culto conservato perfettamente. La sua datazione è da stimare attorno la fine del II e l’inizio del I secolo a.C: grazie alla sua conformazione e l'integrità della sua struttura sono ancora possibili piccole rappresentazioni artistiche e concerti.